[MAG25] DODICI
IL FUMETTO DEL MESE - MAGGIO 2025
TRAMA:
Zerocalcare è in coma, gli zombie stanno per decimare quel che resta della popolazione di Rebibbia e tocca a Secco, Katja e all'amico Cinghiale trovare un mezzo per scappare da una situazione ormai compromessa.
Prendendosi una pausa dal suo abituale sguardo sul mondo, Zerocalcare lascia andare a briglia sciolta le sue innumerevoli paranoie apocalittiche e racconta una storia avventurosa di rivalsa, rancore e speranza per il futuro.
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[APR25] ČERNOBYL'. LA ZONA
IL FUMETTO DEL MESE - APRILE 2025
TRAMA:
Come reagiresti se da un momento all'altro fossi obbligato ad abbandonare tutto quello che hai? Questa è la storia di una delle tante famiglie che dopo il terribile incidente di Černobyl' lasciarono le proprie case convinte di ritornare nel giro di qualche giorno. Era però troppo tardi: un nemico invisibile si era impossessato delle loro cose, delle loro abitazioni, delle loro terre ed era pronto a rimanere lì per molto tempo.
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[MAR25] ANNA MAGNANI
IL FUMETTO DEL MESE - MARZO 2025
TRAMA:
Quando Anna si sveglia è l'alba di un giorno importante: poche ore dopo riceverà il premio Oscar per l'interpretazione magistrale ne "La rosa tatuata" di Tennesee Williams. Intervistata sul prestigioso riconoscimento, Anna ripercorre alcune tappe della sua vita: il teatro con Totò, il primo ruolo importante con Roberto Rossellini, la rivalità con Ingrid Bergman, il primo viaggio in America, fino all'ultimo carneo nel film "Roma" di Federico Fellini.
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[FEB25] L'APPRODO
IL FUMETTO DEL MESE - FEBBRAIO 2025
TRAMA:
Una storia di migranti raccontata da immagini senza parole che sembrano arrivare da un tempo ormai dimenticato. Un uomo lascia sua moglie e suo figlio in una città povera, alla ricerca di un futuro migliore, e parte alla volta di un paese sconosciuto al di là di un vasto oceano. Alla fine del viaggio si ritrova in un’assurda città a fare i conti con usanze astruse, un linguaggio indecifrabile, animali incredibili e curiosi oggetti volanti.
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[GEN25] LA STELLA DI ANDRA E TATI
IL FUMETTO DEL MESE - GENNAIO 2025
TRAMA:
Quando anche gli ebrei italiani cominciano a essere deportati nei campi di concentramento nazisti, Andra e Tati sono solo due bambine. D'improvviso, si vedono strappare via tutto ciò che hanno; perfino la famiglia è travolta e straziata da eventi inspiegabili. Troppo piccole per capire, Andra e Tati si ritrovano sole e piene di paura. Il mondo comincia a cambiare e diventa un incubo, un'ombra minacciosa che si diffonde ovunque e a cui sembra impossibile sfuggire...
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I TESORI DI MEDIATECA.GO: IL FONDO ERALDO SGUBIN
Conferenza stampa
Mediateca.GO “Ugo Casiraghi”
giovedì 20 marzo ore 11
via Giorgio Bombi, 7 - Gorizia
(Palazzo del Cinema)
I TESORI DI MEDIATECA.GO “UGO CASIRAGHI”
SECONDA PUNTATA
Eraldo Sgubin - L’intellettuale con la macchina da presa
Avvicinarsi all’opera di Eraldo Sgubin (1925-2018) vuol dire farsi condurre nel variegato mondo di un intellettuale curioso di tutto: letteratura, musica, fotografia, cinema, tradizioni popolari, storia locale e tanto altro ancora. Tuttavia egli fu soprattutto un insigne pedagogo, capace di far interagire le classi della scuola media con la cultura e la vita del territorio.
Eppure la vita di Eraldo Sgubin fu tutt’altro che facile e ricca di agi. I suoi genitori erano modesti agricoltori che fecero mille sacrifici per far studiare al ginnasio e poi al Liceo classico quel figlio così capace e desideroso di imparare che aveva impressionato i suoi insegnanti, i quali avevano chiesto che gli venisse data l’opportunità di studi universitari.
Finì il liceo classico con una media superiore a 8/10 nell’estate del 1944. Per continuare gli studi, però, dovette aspettare la tumultuosa fine della guerra. Scelse la Facoltà di Lettere moderne a Trieste e si laureò col massimo dei voti nel marzo del 1950 con una tesi su Aleksandr Puškin. All’Università aveva anche sviluppato la sua passione per le Arti visive e per la musica. Aveva imparato a suonare il violino, che poi aveva sostituito con la fisarmonica. Per la laurea sua madre gli aveva regalato la sua prima macchina fotografica e le foto dei primi anni ritraggono il paesaggio di Cormons, amici e familiari.
Fortemente convinto che la cultura locale avesse nell’istruzione e nell’educazione dei giovani un’importanza non minore di quella generale, cercava di appassionare ad essa i suoi allievi, servendosi anche di mezzi audiovisivi, di cui in tutta la sua vita fu deciso sostenitore.
Verso la fine degli anni Cinquanta iniziò la sua attività di cineamatore, mantenendosi continuamente aggiornato sui vari ritrovati tecnologici, passando così dall’8mm al Super8, dal VHS al MiniDV e poi al DVD, montando e sonorizzando lui stesso i filmati. Nella sua attività è facile riconoscere una prevalente finalità didattico-educativa, che ha lo scopo di far conoscere ai ragazzi delle scuole e alla popolazione in generale la storia e la cultura del territorio. Infatti l’area del collio cormonese – con una predilezione per il natìo Monte Quarin – e di quello sloveno furono fra i soggetti costanti delle sue riprese foto-cinematografiche; al centro di tutto l’amata Cormons, ripresa nelle varie stagioni, con le sue molteplici manifestazioni pubbliche, gli artisti cormonesi (Zardini, Castellan, Depetris, Canciani, Camaur), scrittori (Zorutti, Zorzut, Macor) e le interviste a personaggi storici di Cormons, tra cui Vanni Padoan, noto antifascista e partigiano e Bruno Pizzul.
Vicepresidente per il Goriziano della Società Filologica Friulana, Eraldo Sgubin fu insignito nel 1985 del prestigioso Premio Epifania (“per la sensibilità ed ingegno professionale, dedizione all'insegnamento, per lo studio critico e la catalogazione della letteratura del Friuli Orientale, per l'opera di tutela e valorizzazione della friulanità nel Goriziano”) e del Premio Merit Furlan, consegnatogli nell’estate del 1997 al Castello di Rive d’Arcano.
La consistenza del fondo:
- 542 film (8mm, Super8, VHS, MiniDv, Beta)
- 900 fotografie (diapositive e stampe)
- vari materiali tecnici (cineprese, moviole, proiettori, ecc.)
- pubblicazioni
Durante la conferenza stampa saranno presenti le figlie di Eraldo Sgubin, Rosalia e Raffaella. Inoltre verranno mostrati alcuni brevi film e delle fotografie del fondo Eraldo Sgubin e parleremo di Cormons, del Collio, di Danzerini, di castelli, di Bruno Pizzul, della famiglia Michelstaedter e di tanto altro ancora...
MOSTRA FOTOGRAFICA "CAMERA STENOPEICA"
INAUGURAZIONE MOSTRA FOTOGRAFICA
Gli alunni delle classi 1A, 1B e 1C della scuola secondaria di primo grado di Cormons si sono cimentati per la prima volta con tecniche fotografiche diverse dal quotidiano, per costruire e utilizzare gli strumenti proposti con creatività.
La mostra sarà visibile in orario d'apertura (da lunedì al venerdì, dalle 10 alle 19), negli spazi della mediateca, fino al 30 aprile 2025.
Il laboratorio "Camera stenopeica" fa parte del progetto "Cinema senza confini", i niziativa realizzata nell’ambito del Piano Nazionale Cinema e Immagini per la Scuola promosso da MiC e MIM.
WORKSHOP "CINEMA DI GENERE NEL RACCONTO DEL REALE"
WORKSHOP "CINEMA DI GENERE NEL RACCONTO DEL REALE"
Il laboratorio sul cinema di genere si pone l'obiettivo di studiare, analizzare e padroneggiare gli elementi specifici di questo linguaggio cinematografico. Il workshop prevede la realizzazione di un breve cortometraggio che sappia sfruttare a pieno i meccanismi narrativi del cinema di genere in un racconto del reale.
I partecipanti apprenderanno i lineamenti della regia e del racconto cinematografico, acquisendo gli strumenti necessari per poter scrivere, riprendere e montare un breve cortometraggio. L'approccio alla materia prevede una brevissima introduzione teorica per poi concentrarsi sul lavoro pratico.
Nell'arco delle lezioni i partecipanti saranno coinvolti nello studio e analisi della regia cinematografica. Particolare attenzione sarà quindi posta sulla composizione del piano regia e sulle scelta delle inquadrature che andranno a comporre il cortometraggio. In collaborazione con uno sceneggiatore, la parte dedicata alla sceneggiatura sarà volta ad un approfondimento sugli strumenti della scrittura e sull'utilizzo dei topos di genere. Con il supporto di un direttore della fotografia si proseguirà con una lezione congiunta che mirerà ad enucleare gli aspetti fondamentali della creazione dell'immagine cinematografica.
Prima di dare spazio ai partecipanti nella creazione dei loro elaborati, di fondamentale importanza sarà la lezione sull’organizzazione produttiva del cortometraggio, soffermandosi sugli elementi cardine come la ricerca delle location e la preparazione pratica alle riprese.
Infine, le lezioni propedeutiche al montaggio permetteranno ai partecipanti di apprendere le peculiarità di quella che viene definita la terza riscrittura. Sarà quindi possibile finalizzare il materiale girato apprezzando quello che l'intenso percorso didattico ha messo a fuoco: il cinema di genere.
I TUTOR DEL WORKSHOP
TUTOR DI REGIA:
Hleb Papou nato in Bielorussia, vive in Italia dal 2003. Si diploma in Regia al Centro Sperimentale di cinematografia nel 2017 con il cortometraggio di diploma Il legionario, presentato alla Settimana Internazionale della Critica al Festival di Venezia 2017 ed entrato nel programma Future Frames (10 nuovi registi da seguire) del Karlovy Vary Film Festival 2018. Nel 2021 viene presentato il suo lungometraggio d’esordio Il legionario (tratto dall’omonimo corto) al Locarno Film Festival, nella sezione Cineasti del Presente, dove Hleb si aggiudica il premio come Miglior regista emergente. Prodotto dalla Clemart srl, il film esce nelle sale italiane a febbraio 2022 ed entra nella cinquina dei Nastri d’argento come Miglior regista esordiente.
TUTOR DI FOTOGRAFIA:
Luca Nervegna si diploma nel 2004 all’Università Hypermedia di Faenza, scuola di comunicazione triennale fondata e allora diretta dal regista GianVittorio Baldi. Inizia a lavorare come aiuto operatore nel 2004, ruolo che lo tiene vicino alla macchina da presa. Collabora a Gomorra - La serie (2013) e Suburra (2014) per la regia di Stefano Sollima in qualità di DIT (digital image technician). Nel 2017 è direttore della fotografia della serie RAI Questo nostro amore 80. Nel 2018 riceve la nomination in Outstanding Achievement in Cinematography al Cinema Eye Honors Award di New York per il film The Challenge di Yuri Ancarani. Nel 2019 ha seguito la fotografia della seconda unità di Curon, serie Netflix prodotta da Indiana Production in Alto Adige.
TUTOR DI SCENEGGIATURA:
Emanuele Mochi frequenta il corso di sceneggiatura al Centro Sperimentale di cinematografia, e poi il Master Rai Fiction e Anica Academy. Scrive i cortometraggi L’interprete (Premio Mutti Cineteca di Bologna) e Il Legionario (Settimana della Critica Festival di Venezia 2017) e il lungometraggio Il legionario (2021), premiato al Locarno Film Festival e attualmente su Netflix. Collabora alla sceneggiatura della sitcom Zio Gianni (RaiDue) e scrive vari soggetti di film e serie vendute a produzioni come The Apartment, Indigo, Groenlandia, Picomedia, Clemart, Tramp ltd. Nel 2021 vince il Premio Solinas Experimenta Serie con Regina d’Italia, nel 2022 è finalista al Premio Solinas Bottega della Sceneggiatura e vince il Milano Pitch con Has Been. Nel 2023 entra nella writers room di SuburrAeterna.
INFORMAZIONI UTILI
Per maggiori informazioni puoi scrivere a didattica@mediateca.go.it. |
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CHIUSURA NATALIZIA
Avvisiamo tutti gli utenti che Mediateca.GO “Ugo Casiraghi” chiuderà per le festività natalizie dal 23 dicembre 2024 al 6 gennaio 2025 compresi. Ritorneremo al solito orario da martedì 7 gennaio 2025.
Vi ricordiamo che potete restituire i film presi in prestito la prima settimana di riapertura, ovvero entro venerdì 10 gennaio 2025.
VI AUGURIAMO BUONE FESTE! 🎄
I TESORI DI MEDIATECA.GO: IL FONDO AULO RUBINO
Conferenza stampa
Mediateca.GO “Ugo Casiraghi”
Mercoledì 4 dicembre ore 11
via Giorgio Bombi 7
(Palazzo del Cinema)
I TESORI DI MEDIATECA.GO
PRIMA PUNTATA: AULO RUBINO, documentarista e illuminato giramondo
L’Associazione Palazzo del Cinema – Hiša filma comincia un breve ciclo di incontri dedicati alla presentazione dei più importanti fondi filmici e librari che sono stati raccolti, inventariati e in gran parte digitalizzati nel corso di circa 15 anni. In occasione della prima conferenza stampa presenteremo al pubblico il fondo di Aulo Rubino.
Aulo Rubino (1924-2005), per la maggior parte dei goriziani che lo conobbero, fu un noto commercialista nonché docente di matematica finanziaria negli istituti superiori.
Quanti, invece, cominceranno a conoscerlo solo ora attraverso l’immenso fondo che la figlia Flavia ha generosamente donato all’Associazione, scopriranno la figura di un inarrestabile viaggiatore, un uomo che ha visitato ogni angolo del mondo, per il quale si può dire che – con ogni probabilità – i paesi che non ha percorso si contano sulle dita di una mano.
A partire dai primi anni Sessanta Rubino documenta sistematicamente i suoi viaggi con una cinepresa 8mm o Super8 e con la macchina fotografica.
Già nel 1959 intraprende un viaggio, non facile per la “Guerra fredda” in atto, nei paesi dell’Europa Orientale, restituendoci l’interessante volume Europa Orientale 1959. Impressioni di viaggio (Udine, Del Bianco, 1960).
Per nessuna ragione Aulo Rubino deve essere considerato un turista. Egli fu un osservatore attento, pronto a cogliere la vita quotidiana della gente comune dei tanti paesi visitati. In ogni viaggio i suoi luoghi d’elezione non sono i musei, ma le strade, i mercati, i locali pubblici, i luoghi di lavoro. Con uno sguardo da economista, valuta ad esempio il costo delle principali merci indispensabili alle famiglie, relazionandoli con il potere di acquisto dei salari.
Al ritorno dai viaggi, scrive relazioni per la Camera di Commercio e Industria di Gorizia e pubblica articoli per quotidiano “Il Piccolo”, scritti che si configurano come saggi di economia e di geopolitica.
I suoi film ebbero anche degli spettatori speciali: i pazienti dell’Ospedale Psichiatrico Provinciale di Gorizia. Come riporta la rivista dell’OPP “Il Picchio”, fra il 1964 e il 1965 – quando il direttore dell’Ospedale era Franco Basaglia – Rubino portò in visione i suoi documentari nella struttura di via Vittorio Veneto. Sulla rivista una paziente ringraziò così per le belle proiezioni: «Gentilissimo professor Rubino, seguo con molto interesse i Suoi documentari che mi piacciono tanto perché sono molto istruttivi e mi fanno vedere tante cose che non ho mai visto e che, forse, mai potrò vedere. […] Termino inviandoLe molti ringraziamenti per avermi dato la possibilità di girare il mondo con i Suoi documentari».
La consistenza del fondo:
- 519 film in formato 8mm e Super8
- 28904 diapositive
- alcune migliaia di cartoline
- vari materiali tecnici (cineprese, moviole, proiettori, ecc.)
- pubblicazioni
Durante la conferenza stampa saranno mostrati alcuni brevi film e delle fotografie del fondo Aulo Rubino. Sarà presente alla conferenza stampa Flavia Rubino, figlia del documentarista e fotografo.