Franco Giraldi (1931-2020), regista nato a Comeno (oggi Komen, in Slovenia) da madre slovena di Trieste e padre italiano dell’Istria, ha saputo portare nel suo cinema come nessun altro l’esperienza indelebile della frontiera intesa come luogo esistenziale, milieu culturale, figura del discorso filmico.
Esponente alto della cultura mitteleuropea, ha trasposto in immagini la scrittura di Quarantotti Gambini, Stuparich, Vegliani, come lui uomini e intellettuali di quello straordinario e tormentato crocevia che è stato a lungo (e in parte è ancora) il Friuli sud-orientale.
Accanto alla produzione di grande successo popolare (i western, le commedie all’italiana), Giraldi ha infatti realizzato un trittico che è passato alla storia con il nome di “trilogia della frontiera”: La rosa rossa (1974), Un anno di scuola (1977) e La frontiera (1996), ai quali va aggiunto necessariamente un documentario a lungo ritenuto perduto, Il Carso (1960), una testimonianza di inestimabile valore storico e culturale che Cinemazero ha riscoperto e restaurato in collaborazione con la Cineteca di Bologna.
Le proiezioni che comporranno la rassegna itinerante, che coinvolgerà tutti i principali cinema della regione, saranno precedute da introduzioni critiche curate da studiosi ed esperti del cinema di Giraldi e dal documentario Doc Portrait: Franco Giraldi, realizzato da Luciano De Giusti nel 2014.
FRANCO GIRALDI: RACCONTARE LA FRONTIERA
Venerdì 17 marzo, ore 20:30 — Kinemax Gorizia
LA ROSA ROSSA (1973, 93′)
Introduzione a cura di Luciano De Giusti
(docente universitario, curatore del volume Franco Giraldi, lungo viaggio attraverso il cinema, Kaplan, Torino, 2006)
Negli anni successivi al primo conflitto mondiale il conte Paolo Balzeri, ex generale dell’esercito austroungarico, si reca in visita a Capodistria presso il cugino Zaccaria Piero de Faralia e sua moglie Ines, che il militare non vedeva da trent’anni. Assieme a Paolo ricompaiono molti ricordi: primo fra tutti quello di una rosa rossa che un’ignota innamorata poneva tutti i giorni nella camera del conte quando egli era un giovane ufficiale. Un giorno il generale scopre Basilia nel gesto di deporre la solita rosa rossa e poco dopo muore. Era stata la domestica a compiere il gesto tanti anni prima?
Venerdì 24 marzo, ore 20:30 — Kinemax Gorizia
UN ANNO DI SCUOLA (1977, 120)
In versione italiana con sottotitoli in sloveno
Introduzione a cura di Alessandro Cuk
(giornalista e critico cinematografico, autore del volume La trilogia istriana nel cinema di Franco Giraldi, Venezia, Alcione Editore, 2021)
Alla vigilia del primo conflitto mondiale, nella Trieste contesa tra l’Italia e l’Austria, la bella e disinvolta Edda Marty decide di rompere le rigide convenzioni dell’ambiente borghese e bigotto da cui proviene iscrivendosi, unica donna, all’ultimo anno ginnasiale di un Liceo classico maschile, in attesa di intraprendere gli studi universitari in psicologia.
IN APERTURA
IL CARSO (1960,11)
In versione italiana con sottotitoli in sloveno
Un cortometraggio prodotto dalla Documento Film e girato sul Carso triestino durante le vacanze di Natale del 1959. Giraldi, all’epoca ex giornalista cinematografico emigrato a Roma e attivo come assistente alla regia, firma un personalissimo, dolceamaro affresco ‘western’ sulla propria terra d’origine. Giuseppe Pinori – in seguito direttore della fotografia per Nanni Moretti, Marco Tullio Giordana, i fratelli Taviani – immortala tramite immagini indelebili il duro lavoro quotidiano dei pescatori e dei contadini di Santa Croce/Sveti Križ. Un villaggio in via di rapido spopolamento, schiacciato tra il confine con la Jugoslavia di Tito e le pendici a strapiombo sul Golfo di Trieste. Callisto Cosulich, critico triestino già noto, anche lui emigrato nella capitale, ha composto un lirico commento fuori campo.
Venerdì 31 marzo, ore 20:30 — Kinemax Gorizia
LA FRONTIERA (1996, 107)
Introduzione a cura di Paolo A. D’Andrea (Cinemazero)
Un giovane ufficiale dell’esercito austro-ungarico, Emidio Orlich, di origine dalmata, decide nell’inverno del 1916 di disertare per poter essere trasferito in Italia e combattere con gli italiani contro l’Austria. Un altro giovane, Franco Velich, torna nell’estate 1941 nell’isola in cui è nato, la stessa dove era nato anni prima Emidio. Vi torna da ufficiale italiano in convalescenza per la ferita riportata in Africa settentrionale. L’isola, che era in territorio jugoslavo, è ora occupata dall’esercito italiano, e Franco vive con disagio questa situazione. Entra in contrasto con la vecchia madre e la nipote di Emidio, la cui storia nella guerra precedente gli viene raccontata da Simeone, un vecchio saggio disincantato che guarda con distacco ma con poche speranze alla situazione attuale.
IN APERTURA, in collaborazione con PILGRIM FILM
DOC PORTRAIT: FRANCO GIRALDI (2014,30)
di Luciano De Giusti
Il documentario ricostruisce i momenti salienti dell’avventura cinematografica di Franco Giraldi e ne ripercorre le tappe, anche esistenziali: l’infanzia carsica e girovaga, gli anni della formazione triestina, la partenza per Roma, l’apprendistato accanto ad alcuni grandi registi, l’esordio nel cinema western, il successo nella commedia italiana, la stagione dei film più intimi e personali. Sulla sua rievocazione s’innestano le testimonianze di collaboratori e compagni di strada.
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