ORIENTE-OCCIDENTE:
LA FRONTIERA NEL CINEMA E NELLA STORIA 1945—1954—2025

Nelle due città sul confine arriva tra il 12 e il 14 maggio il ricco programma del convegno e della retrospettiva del progetto pluriennale ORIENTE – OCCIDENTE: La frontiera nel cinema e nella storia 1945—1954—2025 che vuole esplorare, attraverso la multiforme prospettiva delle immagini in movimento, ciò che è stata la vita sul confine italo-sloveno.

La retrospettiva verrà inaugurata lunedì 9 maggio a Ljubljana presso la Slovenska kinoteka con uno dei classici mondiali – Il terzo uomo (1949), film di Carol Reed ambientato nel Dopoguerra in una Vienna divisa in quattro zone alleate, uno dei pamphlet storico-politici più discussi e riconoscibili del noir. Il programma vede il film anche nelle tappe di Gorizia e Trieste. La parte finale del programma, invece, si svolgerà il 15 e il 16 maggio al Cinema Ariston a Trieste, e andrà a sottolineare anche l’aspetto letterario della città, oltre a prevedere una passeggiata cinematografica sulle location dei film di spionaggio girati nel periodo della Guerra Fredda.

Giovedì 12 maggio presso il Kulturni dom Nova Gorica ci aspetta un doppio appuntamento con i film di France Štiglic. La mattina iniziamo con il film Sulla propria terra (1948), il primo lungometraggio sloveno che verrà introdotto da Špela Čižman, curatrice presso la Slovenska kinoteka. La serata si conclude con la proiezione del film Trieste (1951), dramma politico-militare sulla liberazione partigiana di Trieste, girato a Fiume secondo la sceneggiatura di France Bevk. Il film verrà introdotto dal critico cinematografico Marcel Štefančič jr. Nel pomeriggio, invece, gli storici Jože Pirjevec e Federico Tenca Montini discuteranno sulla corsa per il confine dell’Alto Adriatico.

Durante il periodo ’45-’54, sia l’Italia che la Jugoslavia ha dato vita a una raccolta parallela di film e produzioni cinematografiche che, pur documentando gli stessi eventi, li racconta in un modo completamente diverso. I materiali d’archivio provengono sia dall’Istituto Luce che dall’Archivio cinematografico sloveno presso l’Archivio della Repubblica di Slovenia. La ricercatrice Dunja Jelenković, responsabile del progetto La battaglia cinematografica per l’Adriatico: film, frontiere e la crisi di Trieste, presenterà i filmati durante i quali rifletteremo se trattano di occupazione o liberazione, migrazione o esodo, lotta nazionale o ideologica?

Dal 13 al 14 maggio il programma si sposta a Gorizia presso il Palazzo del Cinema – nel cinema Kinemax, dove potremo vedere lungometraggi come La città dolente di Mario Bonard (1948), Cuori senza frontiere di Luigi Zampa (1950), Il terzo uomo di Carol Reed (1949) che verranno introdotti dai critici cinematografici Alessandro Cuk, Carlo Gabercek, Riccardo Costantini e Paolo Caneppele.

Nella tappa goriziana, tramite i documentari Non vogliamo il pane bianco di Jasna Hribernik e Our American Days di Chiara Barbo, rifletteremo come la popolazione percepiva gli Alleati all’epoca. Da una parte del confine gli consideravano effettivamente alleati, dall’altra invece, come nemici.

Il panel Guerra e pace: le ricadute sulla popolazione sarà di spunto per le riflessioni di ricercatori e storici Raoul Pupo, Katia Pizzi, Katja Hrobat Virgolet e Kaja Širok. Da non perdere anche l’omaggio al regista Franco Giraldi in programma venerdì alle 18.00 con la proiezione dei suoi due documentari Trieste 1948 (1982), che incoraggia la riflessione storica sui drammatici eventi del 1948 attraverso una raccolta di testimonianze, e l’esordio dell’autore, Il Carso (1960), un cortometraggio recentemente restaurato.

Gli eventi sono bilingue con sottotitoli e traduzione simultanea. Ingresso gratuito. Vi aspettiamo numerosi.
Il programma dettagliato.