OMAGGIO A FRANCO GIRALDI
L’Associazione Palazzo del Cinema, in collaborazione con il Kinoatelje e ANVGD – Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia, vi invitano a una serata dedicata al regista, sceneggiatore e critico cinematografico Franco Giraldi.
Vi aspettiamo martedì 16 novembre, alle 18.00, in mediateca per la presentazione del libro La trilogia istriana nel cinema di Franco Giraldi di Alessandro Cuk. Seguirà al Kinemax Gorizia la proiezione del film Un anno di scuola di Giraldi.
IL LIBRO
TITOLO: La trilogia istriana nel cinema di Franco Giraldi
AUTORE: Alessandro Cuk
EDITORE: Alcione Editore
DATA DI PUBBLICAZIONE: 2021SOMMARIO:
Dopo le due monografie, riguardanti i due film storici e fondamentali sull’argomento del confine orientale, La città dolente (1949) di Mario Bonnard e Cuori senza frontiere (1950) di Luigi Zampa, la tappa successiva si è rivolta al cinema di Franco Giraldi.
Un autore che tra gli anni Settanta e Novanta ha realizzato una trilogia significativa con La rosa rossa (1973) tratta dal romanzo di Pier Antonio Quarantotti Gambini, Un anno di scuola (1977) dal racconto di Giani Stuparich e La frontiera (1996) dal libro di Franco Vegliani. Quindi un’opera cinematografica che deriva a pieno titolo da una trasposizione letteraria di qualità e che tocca tempi e angolazioni diverse della vita di frontiera. Ma l’autore ha trattato questi argomenti anche in alcuni lavori documentaristici che meritano di essere approfonditi.
ALESSANDRO CUK, giornalista e critico cinematografico collabora da circa 30 anni a numerosi giornali e riviste, occupandosi in maniera specifica di temi riguardanti il cinema, il mondo dello spettacolo e il confine orientale.
Tra le pubblicazioni realizzate Il cinema di frontiera – Il confine orientale (2007), Guida agli attori giuliano dalmati (2012), Cuori senza frontiere (2016), Alida Valli – Da Pola a Hollywood e oltre (2017), Catalogo del cinema giuliano dalmata (2018), La città dolente – Il cinema del confine orientale (2020).
IL FILM
TITOLO: Un anno di scuola
REGISTA: Franco Giraldi
SOGGETTO: Giani Stuparich
INTERPRETI: Mario Adorf, Mario D’Arrigo, Franco Garofalo, Franco Giraldi, Margherita Guzzinati, Laura Lenzi, Paolo Morosi, Stefano Patrizi…
ANNO DI PRODUZIONE: 1977
PAESE DI PRODUZIONE: Italia
GENERE: Drammatico
TRAMA:
Il racconto, uscito la prima volta nel 1929, narra la storia di una ragazza, Edda Marty, che entra (unica donna) a far parte di una classe maschile, per frequentare l’ultimo anno di liceo classico, 8°ginnasio, a Trieste. Edda è una ragazza ribelle, libera ed anticonformista, in contrasto con il suo ambiente familiare provinciale e un po’ gretto. Nonostante i suoi sforzi di stabilire un rapporto cameratesco con i compagni, la sua presenza suscita turbamenti, innamoramenti e un tentato suicidio. Protagonista maschile è Giorgio Antero, con il quale Edda vivrà una tenera storia d’amore adolescenziale. L’intervento della madre possessiva ed egoista di Antero, che chiederà ad Edda di non accettare l’amore del ragazzo, e le successive incomprensioni tra i due innamorati (a seguito anche del tentato suicidio di un altro compagno, sempre per amore di Edda), porranno fine alla storia tra i due protagonisti. Dopo l’esame di maturità, i ragazzi si ritroveranno in una cena d’addio venata di malinconia e di tristi presagi per le avvisaglie di una guerra imminente. La cena, infatti, si tiene il 28 giugno 1914, giorno del tragico attentato di Sarajevo, universalmente noto come la miccia che fece scoppiare l’immane incendio della Grande Guerra.
Nel film diretto da Franco Giraldi la storia è ambientata nel 1913, mentre il racconto si svolge nel 1910, quando a Trieste l’iscrizione alla scuola pubblica viene aperta anche alle ragazze.
FRANCO GIRALDI nacque sul Carso triestino, a Comeno (Komen, oggi in Slovenia); la madre era una slovena di Trieste, il padre un italiano dell’Istria. Il rapporto tra le diverse etnie e culture delle sue terre d’origine dalla famiglia si rifletterà in modo significativo anche nella sua opera. Trascorse l’infanzia e l’adolescenza tra il Carso, Trieste e Gorizia.
Il suo primo contatto professionale con il mondo del cinema avvenne come critico cinematografico sulle pagine del quotidiano l’Unità, dopo essere stato – assieme a Tullio Kezich e Callisto Cosulich – tra i fondatori nel dopoguerra del Circolo del Cinema di Trieste (affiliato alla Federazione italiana dei circoli del cinema).
All’inizio degli anni Cinquanta si trasferì a Roma, dove si mise dietro alla macchina da presa e divene aiuto di registi come Giuseppe de Santis, Leopoldo Savona, Gillo Pontecorvo, Carlo Lizzani e Giuliano Montaldo.
Dal 2009 Giraldi si ritirò nel suo amato Friuli Venezia Giulia, a Gradisca d’Isonzo, dove continuò a collaborare con varie associazioni e a lavorare come critico cinematografico per il premio Sergio Amidei.