TERRA MADRE
SCHEDA TECNICA:
Titolo originale: Terra madre
Regista: Alessandro Blasetti
Interpreti: Leda Gloria, Sandro Salvini, Isa Pola
Anno di produzione: 1931
Paese produzione: Italia
Genere: Drammatico
TRAMA:
Con alcuni amici e la bella amante, il duca Marco si reca nelle terre, ereditate dal padre, che intende vendere a uno speculatore. I contadini lo accolgono con feste. Il duca sente il richiamo della terra, della vita semplice e di una sana figlia del bravo fattore, ma...
COLLOCAZIONE: DVD06464
MISS EUROPA
SCHEDA TECNICA:
Titolo originale: Prix de beauté
Regista: Augusto Genina
Interpreti: Louise Brooks, Georges Charlia, Augusto Bandini
Anno di produzione: 1930
Paese produzione: Francia
Genere: Drammatico
TRAMA:
La dattilografa Lucienne Garnier è eletta Miss Europa all'insaputa del fidanzato, ma, nonostante le lusinghe, si rassegna a fare la rispettabile casalinga finché se ne va con un principe che la lancia nel mondo del cinema...
COLLOCAZIONE: DVD04649
LA DISTRUZIONE DEL MONDO
SCHEDA TECNICA:
Titolo originale: Deluge
Regista: Felix E. Feist
Interpreti: Peggy Shannon, Lois Wilson, Sidney Blackmer
Anno di produzione: 1933
Paese produzione: USA
Genere: Drammatico, fantascienza
TRAMA:
Dopo una eclisse solare, un terribile sisma ed uno spaventoso maremoto flagellano le coste americane: una sorta di diluvio universale cui si accompagnano morte e distruzione. Tra le macerie di New York, un uomo, convinto di aver perduto la propria famiglia, incontra una donna e pochi altri sopravvissuti.
COLLOCAZIONE: DVD06455
BOUDU SALVATO DALLE ACQUE
SCHEDA TECNICA:
Titolo originale: Boudu sauvé des eaux
Regista: Jean Renoir
Interpreti: Michel Simon, Marcelle Hainia, Sévérine Lerczinska
Anno di produzione: 1932
Paese produzione: Francia
Genere: Commedia
TRAMA:
Boudu, un clochard di Parigi, depresso per la scomparsa dell'amato cane, si getta nella Senna. È salvato dal signor Lestingois, un libraio dalle idee liberali, intento a osservare col suo cannocchiale le donne parigine. Lestingois ospita l'uomo a casa sua e cerca di farlo riconciliare con la vita e la società. Ma Boudu si annoia e decide di passare il tempo creando scompiglio all'interno della casa, seducendo prima la cameriera e poi la moglie del suo salvatore. Refrattario alle regole del decoro e della gratitudine, Boudu si riprenderà la propria libertà.
COLLOCAZIONE: DVD03684
GLI ANGELI CON LA FACCIA SPORCA
TOP 5: IL NOIR ANNI '30
SCHEDA TECNICA:
Titolo originale: Angels with Dirty Faces
Regista: Michael Curtiz
Interpreti: James Cagney, Pat O'Brien, Humphrey Bogart
Anno di produzione: 1938
Paese produzione: USA
Genere: Drammatico, noir
TRAMA:
Rocky e Jerry sono due giovani ladri che un giorno vengono acciuffati ed arrestati. Mentre Rocky viene portato in una casa di correzione, l'amico riesce a sfuggire. Una volta uscito da carcere, Rocky diventa un gangster e si fa strada nel mondo del crimine. Jerry, invece, è diventato il parroco del quartiere dove sono cresciuti. Quando i due amici si incontrano dopo tanti anni, Jerry cerca con tutte le sue forze di redimere Rocky e riportarlo sulla strada dell'onestà.
COLLOCAZIONE: DVD06942
TRAILER:
PILLOLE DI CINEMA: CENTENARIO CASIRAGHI
IL CENTENARIO DELLA NASCITA DI
UGO CASIRAGHI
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25. 02. 1921 - 25. 02. 2021
Silvio Celli, in chiusura della settimana di omaggi che la Mediateca di Gorizia ha proposto in occasione del centesimo anniversario della nascita di Ugo Casiraghi (Milano, 25 febbraio 1921 - Gorizia, 7 gennaio 2006), ci offre alcuni spunti di riflessione sulla figura e sull'opera del critico cinematografico cui è intitolata la Mediateca. Negli ultimi 15 anni di vita Casiraghi visse a Gorizia, a poche decine di metri dalla Mediateca che oggi ospita la sua biblioteca cinematografica.
NEWSLETTER 22/02-28/02
NEWSLETTER MEDIATECA.GO
da lunedì 22 a domenica 28 febbraio
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TOP 5: FILM RECENSITI DA UGO CASIRAGHI
Il 25 febbraio 1921 nasceva il critico cinematografico Ugo Casiraghi. In occasione del suo centenario vi proponiamo cinque film che ha recensito nel corso della sua carriera:
- Kuhle Wampe oder Wem gehört die Welt? (1932), Slatan Dudow - DVD03490
- La camera verde (1978), François Truffaut - DVD01942/3
- Oh! Uomo (2004), Yervant Gianikian e Angela Ricci Lucchi - DVD07848
- Marty, vita di un timido (1955), Delbert Mann - DVD02211
- Uomini sul fondo (1941), Francesco De Robertis - DVD02746
BUON COMPLEANNO UGO!
La storia di Casiraghi è quella di un giovane di umile estrazione che con intelligenza e caparbietà riuscì dapprima a conseguire la maturità classica e poi, dopo mille peripezie, anche la laurea in lettere alla Statale di Milano.
Il conseguimento della tesi è, allo stesso tempo, l'atto finale e quello iniziale di un percorso formativo e professionale. Il piccolo Ugo ha la passione del cinema nel sangue, sin da piccolo. Nel 1936, all'età di 15 anni, non solo frequenta le sale cinematografiche con assiduità, più volte alla settimana ma, a differenza di tanti suoi coetanei che condividevano con lui il piacere per la settima arte, si avvicina al cinema con rispetto, rigore, metodo...
CASIRAGHI DOPO CASIRAGHI - LE PUBBLICAZIONI DEL PALAZZO DEL CINEMA
È forse un caso più unico che raro nell'editoria cinematografica, ma le più importanti pubblicazioni di Casiraghi sono uscite postume, grazie all'interessamento delle realtà che gravitano attorno al Palazzo del Cinema di Gorizia. Vogliamo ricordare i titoli: Naziskino, ebrei ed altri erranti (2010); Vivement Truffaut! (2011); Storie dell'altro cinema (2012); Il cinema del Calendario del Popolo (2017); Il realismo nell'arte cinematografica (2019).
Il lavoro continua: nel 2021 saranno pubblicati altri due volumi che riveleranno altri aspetti dell'opera di Casiraghi. Gorizia sta omaggiando col dovuto riguardo questo suo concittadino d'adozione.
BUON COMPLEANNO UGO!
BUON COMPLEANNO UGO!
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Cento anni fa, il 25 febbraio 1921, nasceva a Milano il critico cinematografico Ugo Casiraghi, cui è intitolata la Mediateca di Gorizia. Abbiamo deciso di celebrare questo compleanno con una settimana di iniziative online.
La storia di Casiraghi è quella di un giovane di umile estrazione – il padre operaio linotipista, la madre portinaia dello stabile in cui abitava la famiglia – che con intelligenza e caparbietà riuscì dapprima a conseguire la maturità classica (quando questo tipo di liceo era per lo più frequentato dai rampolli della buona società) e poi, dopo mille peripezie, anche la laurea in lettere alla Statale di Milano con una tesi in estetica dal titolo “Il realismo nell'arte cinematografica”, relatore il prof. Antonio Banfi (discussa il 16 luglio 1947). Dopo la pionieristica tesi di Francesco Pasinetti, discussa a Padova nel 1933, quella di Casiraghi rappresenta il più articolato e coerente tentativo di rilettura della storia del cinema alla luce della nascita e dello sviluppo del concetto di realismo.
Il conseguimento della tesi è, allo stesso tempo, l'atto finale e quello iniziale di un percorso formativo e professionale. Il piccolo Ugo ha la passione del cinema nel sangue, sin da piccolo. Nel 1936, all'età di 15 anni, non solo frequenta le sale cinematografiche con assiduità, più volte alla settimana ma, a differenza di tanti suoi coetanei che condividevano con lui il piacere per la settima arte, si avvicina al cinema con rispetto, rigore, metodo. Comincia infatti a compilare dei quaderni nei quali annota con maniacale precisione i titoli dei film visti, la data e il cinematografo nel quale si è svolta la proiezione, il costo del biglietto e gli elementi principali del film visto (titolo, regista, interpreti principali, casa di produzione). Passano soltanto tre anni e troviamo un suo lungo articolo a proposito di un film di Duvivier sulla prestigiosa rivista “Bianco e Nero” del Centro Sperimentale di Cinematografia. Un giorno qualcuno dovrà indagare per verificare se, come sospettiamo, egli fu il più giovane autore che abbia mai scritto per “Bianco e Nero”.
Quando il 30 ottobre 1939 presenta la domanda di iscrizione all'Università l'Europa è già precipitata nel secondo conflitto mondiale. Per quelli come lui, nati nei primi anni Venti, non è più tempo di studi: li attende la guerra. Frequentato il corso di Allievi ufficiali a Torino, viene inviato sul fronte albanese dove non è impiegato in prima linea e trova persino il tempo per studiare e per scrivere: fra il giugno del 1940 – data di entrata in guerra dell'Italia – e i primi mesi del 1942 escono sulle riviste “Bianco e Nero” e “Cinema” circa una dozzina di suoi articoli. A seguito dell'armistizio dell'8 settembre 1943 Casiraghi è catturato dai tedeschi e, poiché rifiuta di combattere nel nuovo esercito della repubblica di Salò, è condotto in prigionia in vari campi di concentramento per militari. Anche in queste condizioni, non rinuncia a tenere delle lezioni di cinema per i suoi compagni di sventura. Tornerà a casa dopo quasi due anni, verso la fine di agosto, magro magro, eppure deciso a riprendere finalmente quegli studi bruscamente interrotti. All'arrivo a casa egli scopre che gli amici cinefili, e più segnatamente Glauco Viazzi, hanno pubblicato una raccolta di suoi saggi per l'editore Poligono: "Umanità di Stroheim ed altri saggi". Questo libro è una delle prime pubblicazioni di cinema in Italia nel dopoguerra.
Casiraghi riprende subito a collaborare con riviste di cinema, in particolare “La Lettura”, “Cinetempo” e “La Critica Cinematografica” e contemporaneamente si lancia in uno “studio matto e disperatissimo” per laurearsi. Fra il 15 maggio 1946 e il 7 marzo 1947 sostiene 13 esami e nel luglio del 1947 si laurea. La dura esperienza della guerra e della prigionia ha tuttavia profondamente segnato il giovane che sul finire del 1939 si era arruolato volontario. Nel biennio 1946-1947 matura la convinzione che il modello di società cui orientarsi sia quello comunista sviluppato in Unione Sovietica. In questi anni organizza il festival del cinema sovietico al cinema Alcione di Milano (1946) e si iscrive al Pci.
Nel 1947 ottiene l'iscrizione al Sindacato nazionale critici cinematografici italiani e comincia il suo lavoro di critico per l'edizione milanese de “l'Unità”. A differenza di tanti giovani che in quegli anni considerano l'esercizio della critica come una provvisoria occupazione in vista del passaggio dietro alla macchina da presa, Casiraghi è fermamente determinato a fare il critico tout court, senza anelare ad altro. In effetti egli è uno dei primi critici italiani che si occupa sin dall'inizio di cinematografia, senza esservi pervenuto dalla critica letteraria o teatrale delle terze pagine dei quotidiani. Per trent'anni, fino al 1977, scrive per il giornale del Pci, producendo migliaia di articoli, con la rapidità e la facondia che un giornalista di un quotidiano deve avere, specialmente quando si trova a riferire dei film quale inviato ai festival.
Gli articoli più lunghi e meditati o addirittura le inchieste in più puntate sono invece riservati per la rivista, anch'essa del Pci, “Il Calendario del Popolo”, per la quale scrive dal 1947 al 1967 (e si contano circa duecento scritti); né mancano suoi scritti su altri periodici del Pci, come “Vie Nuove” “Rinascita” o “Noi Donne”.
Probabilmente è proprio su “Il Calendario del Popolo” – periodico che si propone come una sorta di “enciclopedia popolare” della sinistra italiana – che si può cogliere appieno quella vocazione pedagogica che è propria di Casiraghi, ma che di fatto è un tratto distintivo della politica culturale ed educativa del Pci nei confronti dei propri elettori e simpatizzanti, per la quale lo spettatore dev'essere istruito e guidato nel riconoscimento delle migliori realizzazioni della cinematografia mondiale. Va da sé, stante il clima di forte contrapposizione ideologica nell'Italia del dopoguerra, che le pellicole più interessanti risultavano essere quelle provenienti dai paesi del socialismo reale, quelle girate dai registi meno allineati degli Usa e dell'Europa occidentale e ovviamente quelle dirette dai cineasti italiani del neorealismo. Scrivere per il popolo significava, per Casiraghi, usare un linguaggio di facile comprensione per le masse, senza per questo rinunciare all'esposizione di riflessioni e concetti profondi e complessi. Per lui si trattava, crediamo, di un'esigenza del tutto naturale, dal momento che era uno dei pochissimi critici cresciuti in una famiglia proletaria.
Educare ed elevare il popolo, questa la missione che si dà Casiraghi. Ecco allora che un ambito privilegiato per dare seguito a questo compito è rappresentato dall'organizzazione di proiezioni nell'ambito dei cineclub e dall'attività di conferenziere. Diversamente da quanto può accadere oggi, quando il critico cinematografico visiona i film in ambiti per lo più “privilegiati” come i festival, attraverso i vari cineforum, come ad esempio il Cineclub Popolare Milanese, Casiraghi aveva la possibilità di sondare i gusti del pubblico, di rilevarne gli umori e i gusti cinematografici, come avveniva quando si promuovevano i referendum popolari al termine delle proiezioni e gli spettatori erano chiamati a scrivere su di una cartolina le loro impressioni sul film appena visto.
La sua posizione di giornalista de “l'Unità” gli garantiva una sorta di osservatorio privilegiato sulle cinematografie dei paesi del blocco socialista. Lo confermano non solo la sua lunghissima frequentazione del festival di Karlovy Vary (Cecoslovacchia, oggi Repubblica Ceca), ma le pubblicazioni che Casiraghi dedicò a queste cinematografie nel corso degli anni: "Cinema cecoslovacco ieri e oggi" (1951); "Il cinema cinese, questo sconosciuto" (1960); "Il cinema cecoslovacco: cinematografia minore?" (1962); "Cinema cubano" (1967); "Il giovane cinema ungherese" (1969); "8 giorni di Cina. Rassegna di cultura cinese. 13-20 marzo 1983. Ombre elettriche o il cinema cinese" (1983); "Breve rapporto sul cinema ex jugoslavo" (199.).
Nella sua tensione costante di “andare verso il popolo” Casiraghi si distinse per altre due meritorie iniziative. Anzitutto una battaglia che condusse lungo tutto l'arco della sua carriera giornalistica, quella contro la censura, poiché riteneva che nessuno potesse, dall'alto della propria posizione, arrogarsi il diritto di stabilire se un film fosse o meno ammissibile alla visione del più ampio pubblico. Secondo lui, insomma, il censore non poteva trattare lo spettatore come un bambino cui si può interdire uno spettacolo, ritenendolo pertanto incapace di giudicare con la propria intelligenza.
E ancora, nei suoi ultimi anni di vita, nell'intento di spiegare il cinema alle masse, Casiraghi dichiarava che una delle più importanti realizzazioni della sua carriera furono i saggi che accompagnarono le videocassette che “l'Unità” faceva uscire allegate al giornale. L'iniziativa, di grande successo, fu dovuta al direttore del quotidiano dell'epoca, Walter Veltroni, ed ebbe il merito di far scoprire a migliaia di italiani i capolavori della cinematografia italiana e di quella mondiale.
CASIRAGHI DOPO CASIRAGHI
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È forse un caso più unico che raro nell'editoria cinematografica, ma le più importanti pubblicazioni di Casiraghi sono uscite postume, grazie all'interessamento delle realtà che gravitano attorno al Palazzo del cinema di Gorizia: Associazione Palazzo del Cinema – Hiša filma, Associazione Culturale “Sergio Amidei” e Università degli Studi di Udine, col supporto fondamentale della Biblioteca Statale Isontina, cui appartiene l'Archivio Ugo Casiraghi, ed il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Gorizia. Ecco dunque l'uscita dei volumi: Naziskino, ebrei ed altri erranti (2010); Vivement Truffaut! (2011); Storie dell'altro cinema (2012); Il cinema del Calendario del Popolo (2017); Il realismo nell'arte cinematografica (2019). Tutti questi volumi non sarebbero mai stati editati senza la curatela e/o il lavoro indefesso del compianto Lorenzo Pellizzari, critico cinematografico, amico e biografo di Casiraghi.
Il lavoro continua: nel 2021 saranno pubblicati altri due volumi che riveleranno altri aspetti dell'opera di Casiraghi. Gorizia sta omaggiando col dovuto riguardo questo suo concittadino d'adozione.
UOMINI SUL FONDO
SCHEDA TECNICA:
Titolo originale: Uomini sul fondo
Regista: Francesco De Robertis
Interpreti: Felga Lauri, Diego Pozzetto, Marichetta Stoppa
Anno di produzione: 1941
Paese produzione: Italia
Genere: Drammatico, storico, avventura
TRAMA:
Un sottomarino italiano, durante una manovra, urta con una nave da carico e affonda. Il comandante e gli uomini dell'equipaggio si prodigano, in collegamento con le unità di superficie, per cercare di salvare l'imbarcazione. Ma l'incidente piuttosto grave e la posizione che il sommergibile ha preso sul fondo subacqueo impediscono l'efficacia di ogni sforzo. Occorre che un marinaio, uscendo dallo scafo e affrontando una morte quasi certa, si sacrifichi per salvare gli altri. E ciò avviene, con quella cosciente e semplice generosità eroica che distingue gli uomini del mare d'Italia.
COLLOCAZIONE: DVD02746
MARTY: VITA DI UN TIMIDO
SCHEDA TECNICA:
Titolo originale: Marty
Regista: Delbert Mann
Interpreti: Ernest Borgnine, Betsy Blair, Esther Minciotti
Anno di produzione: 1955
Paese produzione: USA
Genere: Romantico
TRAMA:
Marty è un simpatico macellaio del Bronx dalla faccia buffa, ormai convinto di non poter trovare l'amore, finché non incontra un'insegnante altrettanto insignificante e sola. Ma la felicità di Marty appena trovata è già in pericolo. La mamma iperprotettiva teme di perdere il suo figliolo, gli amici invece disdegnano ogni donna che non abbia le curve di una pin-up e Marty sembra non avere il coraggio di sfidarli...
COLLOCAZIONE: DVD02211