La vita di Giovanni Francesco Grion (1933-2017), conosciuto da tutti come Gianfranco, è stata laboriosa, intensa e fortemente intrecciata a quella della comunità di Capriva del Friuli, dove è nato, cresciuto, vissuto e che ha amato per tutta la vita.
Perito metalmeccanico alla Fincantieri di Monfalcone, ha sempre avuto una personale attitudine alla progettazione e realizzazione di qualsiasi cosa utilizzando ogni tipo di materiale. Gianfranco era un uomo pratico dalla manualità geniale, qualità condivisa con il figlio Stefano, ma anche un uomo creativo dall’estro artistico, amante della musica, talento ed interesse condivisi con la figlia Lorella. Scriveva poesie e filastrocche in lingua friulana. Traduceva fiabe per bambini come il Gjat cui stivaj pubblicato nel 2017 e che contiene illustrazioni realizzate dalla nipote Nicoletta Perin. Amava le musiche, le canzoni e le danze friulane. Contribuì a fondare il coro caprivese Cjantôrs tal nom di Maria e per molti anni fu prima Direttore Artistico e poi Presidente (1988-2010) del Gruppo Folkloristico Caprivese, sodalizio fondato da suo padre Michele nel 1929 e che da questi prese il nome nel 1999.
Sull’onda degli insegnamenti di suo padre, che ha sempre operato per “ricordare ed onorare in maniera […] degna tutti coloro che di Capriva e del suo patrimonio etico-culturale sono stati gli artefici”, Gianfranco trovò il suo modo per fare altrettanto. Così, sin dagli anni Cinquanta, munito di macchina da presa, iniziò a documentare le trasferte e gli spettacoli del Gruppo Folkloristico Caprivese. Ovunque il Gruppo andasse per esibirsi con le sue musiche, canzoni, danze friulane e non solo, dall’Algeria alla Svizzera, dalla Francia agli Stati Uniti, dall’Olanda alla Grecia, dal Portogallo alla Romania, Gianfranco filmava sempre. Filmava, perché per lui documentare luoghi, spettacoli o semplici momenti goliardici significava non dimenticare mai, niente e nessuno. Significava lasciare traccia di un percorso condiviso con un gruppo che egli considerava famiglia allargata. Ma significava specialmente restituire una testimonianza di cultura friulana per chi sarebbe venuto dopo di lui.
Il patrimonio audiovisivo, che Gianfranco Grion lascia, racchiude decine di pellicole e nastri magnetici girati, anche assieme alla moglie Anna Maria Marini (1935-2022), tra il 1954 ed il 2009, non è solo un prezioso archivio di immagini del Gruppo Folkloristico Caprivese, ma anche una variegata raccolta di frammenti di storia del folklore locale, di Capriva del Friuli e della sua stessa famiglia. Preservare e valorizzare questo Fondo oggi significa continuare l’opera e la missione di Gianfranco, come pure di suo padre. Significa mostrare la grandezza della Microstoria di un uomo, di una comunità e del Gruppo Folkloristico Caprivese “Michele Grion”, che egli ha quasi visto nascere, ha contribuito a far crescere e di cui è sempre stato orgoglioso, per far sì che essa diventi tassello indispensabile del panorama della Storia.
I CONTENUTI DEL FONDO GRION
Questo patrimonio filmico contiene quasi 75 ore di girato e 200 minuti di tracce audio registrate per lo più su pellicole (8mm e Super8) e nastri magnetici (VHS, VHS-C e U-matic), che coprono il periodo che va dal 1954 con la trasferta a Napoli per il Festival delle Nove Muse al 2009 con la chiusura dei festeggiamenti per l’80° anniversario di fondazione del Gruppo stesso. La vividezza dei colori e la qualità dei contenuti delle immagini dei diversi filmati rendono questo fondo un patrimonio storico-culturale di particolare rilievo nel panorama del folklore regionale e non solo.
Il cuore del Fondo Grion è costituito dai filmati delle trasferte e delle esibizioni che il Gruppo Folkloristico Caprivese “Michele Grion” ha fatto in Italia (41) e all’estero (22), ma anche di eventi della comunità di Capriva del Friuli, film di vacanze con gli amici, momenti di vita a casa Grion (10) ed esibizioni del Gruppo Folkloristico “Primavera”, che Gianfranco Grion aveva creato allevando schiere di piccoli danzerini, che una volta cresciuti sarebbero entrati nel Gruppo maggiore (5).
Tra tutti gli elementi che il Fondo contiene, sono particolarmente degni di nota il filmato girato nell’agosto 1959 che ritrae il Gruppo in trasferta a Winterthur (Svizzera) che, oltre a riprodurre alcune delle esibizioni dei danzerini, è una straordinaria istantanea dei panorami montani incontrati durante tutto il viaggio, tra cui quello delle cascate sul fiume Reno. Si segnala anche la vividezza delle immagini contenute nel filmato della sfilata per le vie di Belluno e la conseguente esibizione del Gruppo sul palco del 1° Festival del Folklore Veneto tenutosi il 1° settembre 1968 assieme anche al Gruppo Folkloristico “Federico Angelica” di Aviano. Infine, è a dir poco iconico il filmato di un’esibizione del 27 agosto 1989 fatta al Sangre de Cristo Arts Center Theater di Pueblo (CO) nell’ambito della seconda tournée che il Gruppo fece negli Stati Uniti. In quel filmato, girato da Anna Maria, moglie di Gianfranco, sono immortalati l’entusiasmo, il carisma e soprattutto il talento di molti componenti del Gruppo di cui Gianfranco è sempre andato estremamente fiero.
Simonetta Menossi





